'l’Arte del Colore: Exposure. A White Woman in West Africa'

Ivan Bargna (università degli studi di milano-bicocca) ivan.bargna@unimib.it

se la “razza” è il correlato oggettuale delle pratiche razzializzanti che la fanno esistere, non è solo questione di credenza e pregiudizio, ma di incorporazione. Immagini e racconti non costituiscono allora la rappresentazione di una realtà preesistente, ma strategie per assumerla e

mutarla, per per-formarla, nel rapporto che si costruisce con l’altro da sé.
l’opera di Virginia ryan, artista australiana bianca che ha vissuto a lungo in ghana, anche al di là delle sue stesse intenzioni, si affaccia sulla questione della razzializzazione del colore. expo- sure. A white woman in West Africa è un lavoro fotografico (un reportage quasi-etnografico sugli expat in Africa, con foto scattate da amici, conoscenti, passanti e dipendenti) che la ritrae nella banale quotidianità, ma restituita sotto una luce diversa, quella che illumina il colore, at- traverso l’introduzione di uno scarto minimo che mette in tensione chi guarda, generando un effetto perturbante: l’immagine urtante della nostra normalità escludente, l’eredità coloniale che ancora cova nelle pieghe del quotidiano rapporto tra bianchi e neri. nelle sue foto i bian- chi perdono quel “privilegio dell’invisibilità” di cui gode chi occupa una posizione egemonica e non è costantemente rimandato al colore della propria pelle come a un problema.

http://www.uniroma3.it/articoli/pre-convegno-razza-razzismi-discriminazioni-razziali-il-contributo-dellantropologia-culturale-alla-riflessione-contemporanea-11837/

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